martedì 22 settembre 2009

Crotone, bimbo ucciso da 'ndrangheta:
lutto cittadino per i funerali
Lo zio: siamo pronti a perdonare,
ma l'assassino si consegni
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Fonte: IlMessaggero
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ROMA (21 settembre) - E' stato proclamato il lutto cittadino nel comune di Crotone in occasione delle esequie di Domenico Gabriele, morto ieri sera (nota-l'altroieri) nell'ospedale Pugliese di Catanzaro, dopo tre mesi di coma. I funerali si terranno domani (nota-Oggi). Era il 25 giugno, quando il bambino mentre giocava a calcetto con il padre e alcuni amici e fu raggiunto alla testa da cinque pallettoni, durante una sparatoria che aveva come vittima designata Giacomo Marrazzo.«Questo - afferma Peppino Vallone, sindaco della città - è un momento di grande tristezza. Ho sperato che Domenico ce la potesse fare. Siamo vicini alla famiglia. Il loro dolore è il dolore di tutta la città. In questo momento di disperazione occorre fare in modo che la morte di Domenico non sia vana. La famiglia, la città non hanno bisogno solo di telegrammi di cordoglio, vogliono giustizia. «Mi rivolgo al Capo dello Stato, al Presidente del Consiglio ed al Ministro dell'Interno - prosegue Vallone - non si può morire a 11 anni su un campo di calcetto colpiti dalla barbarie di uomini senza nessun senso morale. Assicurare alla giustizia gli assassini non mitigherà il dolore della famiglia; ma lo Stato deve comunque fare in modo che la morte di Domenico rappresenti invece il punto di svolta per questo territorio».Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ha manifestato «profondo cordoglio e vicinanza» alla famiglia del bambino. «Domenico, studente modello - ha detto Loiero - è rimasto vittima, innocente, di un agguato di mafia il cui obiettivo era un'altra persona, pur essendo del tutto estraneo a quella terribile vicenda. Sono vicino alla famiglia di questo bimbo che conoscevo per essere andato a fargli visita in ospedale. Sembrava che ci fossero delle speranze di salvarlo. Purtroppo non è andata così».E, attraverso il tg3 della Calabria, Ernesto Cerardi, zio del bambino ucciso ha lanciato un appello: «Noi siamo pronti a perdonare, ma non una persona che si nasconde. Chi ha sparato si consegni».

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