venerdì 31 ottobre 2008

Charlie Chaplin - Discorso all'Umanità

Sarebbe una dittatura conveniente questa ... !?!?!?

giovedì 30 ottobre 2008

Basta guardare i filmati: NO COMMENT...





Ieri in Piazza Navona c'era un camion lasciato passare dalla Polizia.Nel camion c'erano caschi, mazze, forse tirapugni e una ventina di provocatori.Provocatori, non studenti.I provocatori hanno picchiato gli studenti sotto gli occhi della Polizia.Uno dei provocatori, come si può vedere dal video, è in rapporti affettuosi, di grande simpatia con la Polizia, come se fosse un collega.La piazza era gremita. Un camion con mazze e teppisti poteva essere lì solo in due casi:- perchè la Polizia lo ha consentito su ordine di qualcuno- perchè la Polizia non governava la piazza.Maroni, il ministro degli Interni, che prende istruzioni dettagliate, un portaordini dello psiconano, dovrebbe spiegarci cosa è successo e dopo dimettersi.La politica è fallita. Il cittadino può solo dialogare con il poliziotto in tenuta anti sommossa.Se non basta la Polizia, allora arrivano gli infiltrati, così i giornali e le televisioni di regime possono gridare agli "scontri tra studenti".

(... Segue su BeppeGrillo.it)

mercoledì 29 ottobre 2008

martedì 28 ottobre 2008

lunedì 27 ottobre 2008

Censurato in Italia

Questo reportage in 6 sessioni è stato censurato in Italia... guardatelo e scoprirete se poi viviamo realmente in un paese libero...

Sessione 2/6 - Sessione 3/6 - Sessione 4/6 - Sessione 5/6 - Sessione 6/6

domenica 26 ottobre 2008

Domenica 26 ottobre 2008

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 22,34-40.
Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».



Gesù è di nuovo messo alla prova dai suoi avversari che con domande legate alla Legge di Dio lo vogliono mettere in difficoltà, cercando delle “falle” nelle sue sicurezze. Anche noi, come Gesù, siamo spesso messi alla prova non dai farisei o sadducei dell’antico Israele, ma dalle vicende della vita con tutto quello che ci capita, e non ci è sempre facile trovare la risposta sicura e definitiva nel campo della fede. Le risposte “da catechismo” precise e sicure tante volte si scontrano con i nostri dubbi ed errori ed è facile rimanere muti di fronte alla domanda di chi ci chiede cosa è assolutamente giusto fare e invece cosa è assolutamente sbagliato. Non so voi, ma io sento spesso nel profondo l’esigenza di un criterio semplice ma efficace che guidi le mie scelte, pur sapendo che mai saprò vivere al 100% tutto quel che la mia fede cristiana mi chiede. Continuamente avrò bisogno di rivedere, confrontare e verificare con altri fratelli e sorelle tutto quel che penso e che ho scelto di fare.Dietro la malizia del dottore della legge (“…lo interrogò per metterlo alla prova”) nella sua domanda (“…qual è il grande comandamento?) c’è molto di quello di cui ho bisogno anch’io. Anch’io ho la necessità di capire qual è il fondamentale criterio-guida con il quale muovermi. La risposta di Gesù nel vangelo ha superato i limiti del contesto nella quale è nata (la controversia con i suoi avversari) ed è arrivata fino a me oggi. È nell’amore a due dimensioni la risposta alle mie domande: l’amore con direzione verticale che sale a Dio unito all’amore orizzontale verso il prossimo il quale rimane sempre al mio stesso livello (non sopra e tantomeno sotto). L’immagine di questo unico amore a due dimensioni mi richiama la forma della croce che con i suoi due bracci ha una dimensione verticale e una orizzontale, e senza uno dei due legni incrociati non abbiamo nessuna croce. Ed è a questa croce che Gesù si è inchiodato, unendo intimamente la sua vita a queste due dimensioni dell’amore che ha incarnato perfettamente nella sua esistenza.
Mi è difficile a volte dire “come” amare Dio. Come posso amare con tutto il cuore la mente e l’anima un essere così alto e diverso da me? L’amore vero, quello che tocca l’emozione come quello che fa fare scelte difficili e sacrifici, è un amore concreto, fisico. Se il principale comandamento della mia fede si fermasse ad “amare Dio” e basta, mi sentirei davvero in difficoltà. Il rischio sarebbe una profonda frustrazione spirituale, perché sarei continuamente alla ricerca di una relazione “impossibile” con il Dio altissimo e onnipotente E’ come giocassi a tennis immerso nella nebbia più fitta con un avversario che so esserci dall’altra parte ma che non vedo e non so bene come gioca perché non risponde al mio stesso ritmo di gioco. Gesù allora nella sua risposta aggiunge la seconda e insostituibile componente dell’amore verso Dio che è l’amore verso il prossimo. Il prossimo è l’altro giocatore alla mia portata che vedo bene e con il quale il gioco è possibile. E so che amando il prossimo come me stesso ho davvero un criterio unico e basilare che mi aiuta ad impostare le mie scelte di vita. E’ il criterio che pone in me e vicino a me il metro di misura. E’ un criterio accessibile a tutti gli uomini, sia a quelli che sono dottori in teologia come a quelli più semplici e magari poco addentro le cose di chiesa. Anzi mi è capitato molto spesso che mi hanno insegnato ad amare Dio persone che con il loro grande amore concreto per gli altri (non a parole ma fatto di scelte di vita) hanno amato in questo modo anche Dio, con tutto il cuore, la mente e l’anima. Mentre a volte mi accorgo che pur parlando in modo sublime di Dio e del suo amore per me, smentisco clamorosamente quel che insegno con i miei egoismi e freddezze verso il prossimo.

Altre Omelie: LaChiesa.it

sabato 25 ottobre 2008

PD in Piazza ...

VELTRONI, PARTECIPAZIONE OLTRE PREVISIONI

ROMA (Fonte: ANSA) - Gli ultimi manifestanti, alla coda di uno dei due cortei del Partito democratico a Roma, hanno ormai raggiunto il Circo Massimo. Partiti da Piazza della Repubblica, hanno sfilato per Via Cavour, Via dei Fori Imperiali, passando per il Colosseo, confluendo nell'altro corteo partito stamani da Piazzale dei Partigiani. Il Circo Massimo è completamente gremito per ascoltare l'intervento del segretario del Pd Walter Veltroni.

venerdì 24 ottobre 2008

Cossiga Scandaloso...


Dopo aver ascoltato l'intervista, riporto quanto scritto sul sito di "Beppe Grillo"

"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito... Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì... questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio".

Intervista a Francesco Cossiga. Presidente emerito della Repubblica Italiana e senatore a vita.

Cossiga ha confessato. Ne va preso atto. In fin dei conti ne va apprezzata la sincerità, neppure Totò Riina aveva osato tanto. Ha solo detto quello che la maggior parte degli italiani sapeva: l'Italia non è una vera democrazia. Forse non lo è mai stata. Quante fandonie ci hanno raccontato da Piazza Fontana in avanti? Sul G8 di Genova? Chi ha attivato il timer delle stragi di Stato?Cossiga ci ha fornito una lezione magistrale della strategia della tensione. Però, ora, dopo quelle frasi , va dimesso dal Senato e ritirata la sua nomina a presidente emerito della Repubblica Italiana. Voglio vedere se un deputato o un senatore avanzerà la proposta in Parlamento.Se rimane al suo posto è una vergogna per il Paese e un insulto ai professori e agli studenti. Non va picchiato, è anche lui un docente anziano. Va solo accompagnato in una villa privata. Propongo, per non farlo sentire troppo solo villa Wanda di Arezzo. Insieme a Licio Gelli potrà rinverdire i vecchi tempi, parlare di Gladio, di Moro, dei servizi segreti...Un consiglio ai ragazzi: portate alle manifestazioni una telecamera, riprendete sempre chi compie atti di violenza. Vedremo chi sono, da dove vengono, se sono dei "facinorosi", come dice lo psiconano, o "agenti provocatori pronti a tutto", come suggerisce Cossiga.


Giudicate voi...

Ancora una volta: oggi dice una cosa, domani è stato frainteso... Ma chi è costui che ci governa ??? Certo che è l'esempio vivente di COERENZA ZERO...



Quest'uomo va aiutato


giovedì 23 ottobre 2008

mercoledì 22 ottobre 2008

Berlusconi: "Polizia negli atenei"


Veltroni: "Premier soffia su fuoco"
Il presidente del Consiglio annuncia la linea dura contro le occupazioni: "Darò istruzioni a Maroni su come intervenire". Domani riunione al Viminale...
Dura replica del segretario del Pd :"Il disagio non è un problema di ordine pubblico"...
Napolitano: "Su questi temi non si cristallizzi un clima di pura contrapposizione"...
(Vedi la notizia completa su REPUBBLICA)

martedì 21 ottobre 2008

lunedì 20 ottobre 2008

E' Recessione

Come è vista la "Recessione" da un vignettista come Ignazio Piscitelli...

domenica 19 ottobre 2008

Domenica 19 Ottobre 2008...

I santi di oggi:
San Paolo della Croce, fondatore : Congregazione della Passione di Gesù Cristo - Monache Claustrali Passioniste... - Santa Laura


Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere: E' lecito o no pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

sabato 18 ottobre 2008

Riforma Gelmini, la protesta sul web

Fonte: Repubblica

Sono scesi in piazza a migliaia contro la riforma dell’istruzione voluta dal Ministro Gelmini, ma la loro protesta è fortissima anche in rete, lontano da cortei e manifestazioni. Studenti, ricercatori precari, docenti e genitori hanno nell’ultimo mese creato una vera e propria rete “anti legge 133”, fatta di blog, forum e gruppi di discussione. Basta una rapida lettura ai tanti siti, aperti negli scorsi giorni per mobilitare il maggior numero di persone, per capire che questa protesta parte dal basso ed usa linguaggi nuovi e partecipativi, mettendo insieme movimenti sindacali organizzati e nuove entità nate per l’occasione.
A farla da padrone in questo scenario non potevano che esserci i blog. Facili da realizzare e gratuiti, negli ultimi giorni ne sono apparsi a decine, in molti casi più di uno per ogni Ateneo, persino divisi per facoltà o poli didattici. La velocità e la possibilità di alimentare un dibattito partendo da un post, lo rendono il mezzo perfetto per l’occasione. Nel mare magnum dei diari della rete, meritano una citazione le iniziative “dica133” di Firenze e “133.anche.no” di Pisa, ma sono in generale tutte le grandi Università d’Italia a rispondere all’appello, da Padova a Torino, da Milano a Napoli. Oltre ai siti local, crescono poi le reti tra collettivi, come Uniriot e i gruppi interuniversitari di coordinamento, senza dimenticare i sindacati degli studenti più rappresentativi, Udu e Uds, e quelli nati per l’occasione come “Taglia la Gelmini”. ( ... ... ... )
Non ci sono però solo universitari, e questo lo si capisce leggendo il testo della petizione “Contro il maestro unico” , che ha ottenuto oltre 25.000 firme in un mese e mezzo. Tra gli altri documenti a cui si può aderire in rete ci sono anche lettere aperte realizzate dagli stessi studenti, come nel caso dei ragazzi dell’ITC Sipontino di Manfredonia, autori di una petizione che fino ad oggi ha ricevuto più di 500 firme.
(... ... ... CONTINUA ... ... ... )

venerdì 17 ottobre 2008

Una bella storia

Una bella storia da leggere.
Ci impiegherete solo 37 secondi,
ma potrebbe cambiare il vostro modo di pensare.

Due uomini, entrambi gravemente ammalati, occupavano la stessa stanza di ospedale. A uno dei due era permesso di drizzarsi a sedere per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi nei polmoni. Il suo letto era proprio accanto l’unica finestra della stanza. L’altro uomo invece doveva starsene sdraiato tutto il tempo sulla schiena. I due uomini chiacchieravano all’infinito: parlavano delle loro mogli e le loro famiglie, la loro casa, il lavoro, l’impegno del servizio militare, o dove avevano passato le vacanze.
Ogni pomeriggio, l’uomo vicino alla finestra, quando poteva stare seduto, passava il tempo a descrivere al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori, tanto che l’altro cominciò a vivere solo per quei periodi di una ora quando il suo mondo si sarebbe allargato e ravvivato da tutta l’attività e il colore dell’universo là fuori.
La finestra dava su un parco con un laghetto delizioso. Anatre e cigni giocavano sull’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barchette. Giovani coppie di innamorati camminavano abbracciati in mezzo a fiori di tutti i colori, mentre si poteva vedere in lontananza una bellissima vista della città.
Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva questi squisiti dettagli, l’altro chiudeva gli occhi immaginando la pittoresca scena. Un caldo pomeriggio, l’uomo alla finestra descrisse il passaggio di una banda. Sebbene egli non potesse sentirla, poteva vederla con l’occhio della sua mente mentre il compagno di stanza vicino alla finestra gliela rappresentava con parole ricche di particolari.
Giorni e settimane passarono. Un mattino, entro’ l’infermiera di turno con dell’acqua perché si lavassero, ma trovò l’uomo vicino alla finestra privo di vita, sembrava fosse morto nel sonno, pieno di pace. L’infermiera si rattristò molto e chiamò i portantini per portar via il corpo.
Appena gli sembrò opportuno, l’altro uomo chiese se poteva essere spostato vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di accontentarlo e, assicuratasi che tutto fosse a posto, lo lasciò solo.
Lentamente, l’uomo si tirò su a fatica su un gomito e si sforzò pian piano per girarsi verso la finestra per guardare fuori. Davanti alla finestra non c’era che un muro bianco.
L’uomo chiamò l’infermiera e le domandò cosa avesse potuto spingere il compagno scomparso a descrivere quelle cose meravigliose fuori della finestra. L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non avrebbe potuto vedere neanche il muro. Forse, disse, voleva solo incoraggiarla….

Conclusione:
C’è tanta felicità nel rendere gli altri felici, nonostante la nostra propria situazione. Dividere i dispiaceri li mitiga, ma dividere la gioia, la raddoppia….
Se vuoi sentirti ricco, elenca tutte le cose che hai che il denaro non puo’ comprare.
“L’oggi è un presente, ecco perché si chiama presente”……

giovedì 16 ottobre 2008

mercoledì 15 ottobre 2008

domenica 12 ottobre 2008

Domenica 12 Ottobre 2008


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 22,1-14.

Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».


COMMENTO: Come riuscirà la Chiesa, Sposa di Cristo, a presentare agli uomini del nostro mondo, della nostra società post-cristiana, l’incredibile invito del Padre alle nozze di suo Figlio? Come far sedere alla tavola di questo “banchetto di grasse vivande, di cibi succulenti, di vini raffinati” un’umanità apparentemente senza appetito? Questo compito appassionante di tutta la Chiesa - questa nuova evangelizzazione - deve occupare tutti i figli del nuovo popolo di Dio. Ne va di mezzo la vita e la vita del mondo. Sembra che annunciare l’invito con un nuovo ardore, con nuovi metodi, con una nuova espressione non sia un mezzo superato. Alcuni tra coloro che trasmettono questo invito alle nozze saranno forse maltrattati, forse uccisi. Ci saranno certamente quelli che rifiutano l’invito. Poco importa. C’è gente agli angoli delle strade. Basta annunciare con convinzione che noi andiamo a un banchetto, che l’invito di Cristo è arrivato fino a noi e che noi conosciamo le portate. Basta sapere che noi possiamo tutto in colui che ci conforta. L’annunciamo così? Siamo convincenti perché abbiamo già partecipato a questo banchetto? Non c’è niente di più ripugnante di coloro le cui parole ripetono quello che dicono gli altri, senza dare prova di alcuna esperienza.


ALTRI COMMENTI: LaChiesa.it

sabato 11 ottobre 2008

Bambini ed educatori...

- Un bambino è un amore diventato visibile (Novalis)...
- Il divino dorme nell'anima del bambino: all'educatore il compito di destarlo (Ernestina Necker)...
- I fanciulli hanno più bisogno di modelli che di rimproveri (Joseph Joubert)...
- Gli educatori devono vedere tutto, rimproverare poco, perdonare molto (San Pio X)...
- Per cambiare le persone bisogna amarle. La nostra influenza arriva solo fin dove arriva il nostro amore (J.H. Pestalozzi)...
- Ogni adulto ha bisogno di un bambino al quale insegnare: è così che gli adulti imparano (Anonimo)...
- L'opera di un maestro non deve consistere nel riempire un sacco, ma nell'accendere una fiamma (Plutarco)...
- E' più facile governare una nazione, che educare tre bambini (Wiston Churcill)...
- L'educazione è cosa del cuore (San Giovanni Bosco)...

venerdì 10 ottobre 2008

Superenalotto: lo Stato ha già centrato il sei di tutti i tempi

Fonte: Sole24Ore
Il fantastico 6 da 80 milioni di euro che il Supernealotto metterà in palio con l'estrazione di domani ha già un vincitore. Che senza dover dar numeri, rivolgersi alla smorfia o appigliarsi a qualche sogno premonitore, ha già in mano la sestina vincente: è l'Erario.
Il Superenalotto fra tutti i giochi pubblici, infatti, è quello su cui lo Stato guadagna di più. Su 100 euro incassati, il gioco gestito da Sisal ne riversa infatti 49,5 allo Stato. Una percentuale di incasso direttamente "alla fonte" (nel momento esatto in cui si salda il conto della giocata con la ricevitoria") di gran lunga superiore rispetto ad altri giochi, che in generale si attestano fra il 20 e il 30%. (... continua ...)

giovedì 9 ottobre 2008

Cioccolatino mon amour

Per appassionati e golosi: le 5 mosse per preparare in casa i cioccolatini.
(Fonte: AliceCucina) Per preparare in casa i cioccolatini servono alcuni elementi fondamentali: la cioccolata da copertura di buona qualità, gli stampi per cioccolatini (in policarbonato o silicone), un termometro da alimenti e un po' di abilità manuale. Il lavoro è semplice e darà soddisfazione ai più golosi, ma ci sono alcune accortezze da seguire perché il risultato sia sorprendente.La prima operazione indispensabile consiste nel temperare il cioccolato: questo serve perché i cioccolatini risultino con la superficie lucida e si spezzino con un rumore secco, il classico "spacco" della tavoletta. Una volta fatto basterà mettere in forma secondo il gusto e la fantasia. Senza questa lavorazione apparirà sui cioccolatini la caratteristica patina biancastra, il tutto dipende dalla temperatura a cui si raffredda e come si cristallizza il cioccolato.
1. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria finché la consistenza sia omogenea, intorno ai 45°C.
2. Versare tre quarti della cioccolata fusa su un piano freddo e levigato (un tagliere acrilico).
3. Lavorare con una spatola muovendo di continuo, a un certo punto tenderà a solidificarsi, 28°C.
4. Scaldare nel bagnomaria fino a 32°C: il cioccolato fuso avrà un aspetto lucido e brillante.
5. Versare negli stampi e lasciare solidificare in un luogo fresco e asciutto.

mercoledì 8 ottobre 2008

Crisi: Borse in altalena

(Fonte: Repubblica)
Un'altra giornata campale sui mercati finanziari, tracollo in Giappone e negli Usa. Anche Piazza Affari registra perdite. La Banca d'Inghilterra immette liquidità per il sistema bancario pari a 200 miliardi di sterline, e il governo britannico nazionalizza parzialmente 8 istituti di credito. Il premier Brown chiede un vertice mondiale. Stasera Cdm sulla crisi: innalzamento della soglia di garanzia per i conti correnti da 20 mila a 100 mila euro, ciambella di salvataggio per le imprese in difficoltà. Domani il governo riferirà alla Camera sulla crisi. Fed e Bce tagliano i tassi.

martedì 7 ottobre 2008

lunedì 6 ottobre 2008

La capolista...

Campionato Seconda Divisione, Girone C.
Il Cosenza Calcio 1914, dopo 6 partite, mantiene la testa della classifica con sei vittorie in sei partite e inizia a far sognare i propri tifosi...

Ricordiamo l'inno che è diventato famoso e ancora oggi ci fa rabbrividire a distanza di 20 anni...

domenica 5 ottobre 2008

Domenica 5 Ottobre 2008

XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)


Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?». Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri? Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.


COMMENTO: La parabola dei vignaioli omicidi è di un realismo tale che potremmo considerarla come una teologia della storia. L’omicidio è l’apogeo di una infedeltà continua, che nasconde naturalmente ingratitudine. È la storia dell’umanità e quella di ogni uomo, con i nostri limiti, le nostre ingiustizie, la nostra avarizia, le nostre ambizioni. Noi reagiamo spesso così davanti al bene che riceviamo dai nostri simili. Noi agiamo spesso così davanti alla bontà di Dio. Siamo dei cattivi amministratori, che cominciano commettendo il grave errore di credersi padroni del regno e il minimo potere ci disturba, anche quello di Dio, assoluto ma non dominatore. Noi non ci troviamo al posto che dovremmo occupare, e ci piacerebbe vietare l’ingresso nel regno a coloro che vogliono entrarci. L’atteggiamento di Dio differisce completamente dal nostro. Ci ama allo stesso modo; ma non tollera che i suoi figli non mangino il pane che egli offre loro e che per di più si ostinino ad impedire agli altri di mangiarlo. Noi ci sbagliamo in tutto. E proprio quando ci sentiremo più sicuri, verremo privati dei nostri doni, perché non possediamo, anche se lo crediamo, alcuna esclusività. È necessario che scopriamo Cristo come pietra angolare dell’edificio in pietre vive che è la Chiesa, alla quale siamo stati introdotti con il battesimo. Cerchiamo con coraggio di produrre frutti per raggiungere il regno dei cieli.


Altri commenti: lachiesa.it

venerdì 3 ottobre 2008

giovedì 2 ottobre 2008

Fatcats americani e nostrani

(Fonte: myblog.it) Obama cavalca l'indignazione contro i supermanager che negli Stati Uniti hanno goduto di stipendi, bonus e buonuscite da favola: i cosiddetti fatcats. I loro compensi milionari oggi non si giustificano più soprattutto a fronte dei recenti fallimenti.Ecco il video di Obama, in attesa che qualche politico italiano abbia il coraggio di ricordare stipendi e buonuscite dei nostri manager pubblici, da Alitalia a FS:


Parachute, lo spot di Obama contro i Fat Cat
Caricato da laportinaia

mercoledì 1 ottobre 2008

Sei anche tu un intercettato?


Telecom Italia ti ha intercettato? Da oggi puoi saperlo anche tu.

Il blog di BEPPE GRILLO ti mette a disposizione un motore di ricerca.