sabato 3 aprile 2010

Buona Pasqua



Happy Easter
Joyeuses Pâques
Felices Pascuas
Καλό Πάσχα
Христос воскрес
Frohe Ostern
复活节快乐
Šťastné Veľká noc
Gëzuar Pashkët
Hyvää Pääsiäistä
हैप्पी ईस्टर
Feliz Páscoa
Wesołych Świąt
Boldog Húsvéti Ünnepeket
חג פסחא שמח

domenica 7 febbraio 2010

Pescatori di "uomini"


In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
(dal Vangelo di Luca 5,1-11)

mercoledì 3 febbraio 2010

martedì 2 febbraio 2010

domenica 31 gennaio 2010

Nessuno è profeta in patria (Domenica 31/01/2010)


In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

(dal Vangelo di Luca 4,21-30) - Fonte Gioba.it


SUGGERIMENTO PER LA LETTURA DEL VANGELO.
Il brano di Vangelo che la Chiesa ci propone questa domenica non può esser assolutamente letto così com’è. E’ come veder un film a partire dal secondo tempo. Non si capisce niente se non si sa come è iniziata la storia.
Il “primo tempo” di questa pagina evangelica è stato letto domenica scorsa. Basta che prendiamo un Vangelo e andiamo a leggere quello che succede prima.
Gesù entra nella sinagoga di Nazaret e legge un passo del profeta Isaia. In questo brano si parla di un uomo che si autoproclama inviato da Dio e consacrato dal suo Spirito, e che porta un messaggio di liberazione a chi è oppresso e prigioniero, promettendo guarigione ai ciechi e attenzione ai poveri.
Gesù a questo punto proclama solennemente (il clima creato dall’evangelista con il suo racconto è proprio di una grande solennità) che questa profezia si è avverata in lui, oggi.
E’ da qui che iniziano le parole del Vangelo proclamato in questa domenica.
L’accento è posto sulla reazione di coloro che stanno ascoltando Gesù e che lo conoscono da una vita, dato che la sua famiglia è proprio di Nazaret
L’evangelista, da abile “pittore con le parole”, ben descrive l’evolversi della reazione, che passa dallo stupore, al dubbio e finisce con un rifiuto violento.
Noi siamo ovviamente molto lontani dalla mentalità di quel tempo e facciamo fatica a calarci nei pensieri e nelle emozioni dei personaggi.
Gesù con poche semplici parole annuncia che il tempo dell’attesa del Messia è finito. Non c’è più da aspettare qualcun altro. E’ lui il segno vivente e concreto che Dio ha mantenuto le promesse fatte da secoli e che sono lette ogni sabato nelle sinagoghe.
Ovviamente Gesù non si fermerà a queste sole parole. Tutta la sua vita, ad iniziare da questo giorno nella sinagoga, sarà un dimostrare che lui è davvero la risposta di Dio alle attese del popolo d’Israele. Con molti segni indicherà chi è lui e chi è Dio. Possiamo davvero leggere la vicenda di Gesù come una rivelazione continua della sua identità e del piano che Dio ha per l’umanità.
La reazione dei compaesani di Gesù è però il rifiuto.
Davvero strano e insensato! Finalmente le promesse di Dio diventano un “oggi”, ma loro, rifiutando Gesù, le ricacciano a “domani”.
E’ vero, Gesù a vederlo così, è solamente il figlio del falegname e il figlio di quella donna, Maria, che non ha niente di speciale.Non è un teologo o un prete, non un ricco personaggio famoso, non ha particolari doti fisiche che lo facciamo apparire superiore. Ha fatto dei miracoli, ma non qui, non nella sua terra. Quindi è difficile credergli.
No, non è con questo tizio qui che si realizzano le promesse di Dio. Non è “oggi” il tempo della risposta di Dio alle attese umane. E’ domani o forse dopodomani.
Questi nazaretani sono così abituati a non sentire Dio nella loro vita che non sono diventati davvero sordi e ciechi. Ripetono all’infinito i riti e le tradizioni, ma l’attesa è spenta e la fede gelida e immobile.
La comunità cristiana (io, tu… la nostra parrocchia…) rischia davvero di essere come questa comunità di Nazaret. Questo racconto è un benevolo campanello d’allarme che ci sveglia.
Svegliamoci dunque, e lasciamoci provocare e convertire.
Convertiamo gli occhi in modo da non essere subito prevenuti nei confronti della vita e delle persone. Facciamo in modo che chiunque, anche la persona più diversa e strana, possa dirci qualcosa di positivo. Non lasciamoci condizionare da pre-giudizi, anzi non giudichiamo affatto nessuno.

Sarebbe bello che le nostre parrocchie fossero aperte a tal punto che chiunque, anche chi viene da un’altra fede e tradizione, si senta portatore di qualcosa di buono che viene accolto e considerato, senza troppi filtri e freni.
Se Gesù non fosse stato frettolosamente giudicato e liquidato, lui forse in Nazaret si sarebbe fermato di più, invece di passare oltre.
Spesso nelle nostre comunità parrocchiali (ma questo accade anche in altri contesti umani nei quali siamo inseriti) corriamo davvero il rischio di morire di “vecchiaia” spirituale. Le persone nuove fanno fatica a trovare una spazio di inserimento e sentono che devono fare una lunga gavetta di adattamento per poter dire e fare qualcosa. E così i gruppi parrocchiali e le attività tendono a morire, perché “non c’è mai nessuno di nuovo che entra”.
Ma siamo aperti al nuovo?
Ci crediamo veramente che già da “oggi” e non da “domani” il Signore ci viene incontro per rinnovarci?

sabato 30 gennaio 2010

mercoledì 27 gennaio 2010

martedì 26 gennaio 2010

Francia: No al Burqa

La Francia è ad un passo dal vietare il burqa negli uffici e nei trasporti pubblici. La commissione ad hoc istituita dal Parlamento per studiare il fenomeno ha consegnato oggi il suo atteso rapporto, raccomandando di vietare il velo islamico che copre interamente il volto delle donne, negli ospedali, nei trasporti, negli uffici statali e nei dintorni delle scuole. «La dignità della persona e l’uguaglianza assoluta tra l’uomo e la donna» sono valori essenziali della Francia, ha ricordato oggi il presidente Nicolas Sarkozy, da sempre favorevole al divieto. Ed invece il velo integrale, è scritto nel rapporto, «offende i valori della Repubblica», è una pratica «inaccettabile» che minaccia «la dignità della donna». ... (Continua alla FONTE)

domenica 24 gennaio 2010

Domenica 24 Gennaio 2010


Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato»
(dal Vangelo di Luca 1,1-4; 4,14-21)

sabato 23 gennaio 2010

venerdì 22 gennaio 2010

giovedì 21 gennaio 2010

mercoledì 20 gennaio 2010

martedì 19 gennaio 2010

lunedì 18 gennaio 2010

domenica 17 gennaio 2010

sabato 16 gennaio 2010

mercoledì 13 gennaio 2010

martedì 12 gennaio 2010

Il "regime" denuncia Facebook

"Minacce gravi" e "istigazione a delinquere". Queste le ipotesi di reato della procura di Roma, che ha avviato un’indagine sui circa 17000 internauti che hanno formato, sul popolare social network, il gruppo "Uccidiamo Berlusconi", ispirandosi al recente film "Shooting Silvio".



Il Governo è pronto a tornare all’attacco del suo nemico numero uno: internet. Il nuovo pretesto è stato costruito ad arte da un regime catodico che per la sua raffinatezza e invisibilità è destinato a fare scuola nel mondo.

... Continua alla FONTE ...

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lunedì 11 gennaio 2010

domenica 10 gennaio 2010

venerdì 8 gennaio 2010

giovedì 7 gennaio 2010

mercoledì 6 gennaio 2010

martedì 5 gennaio 2010

lunedì 4 gennaio 2010

domenica 3 gennaio 2010

sabato 2 gennaio 2010

venerdì 1 gennaio 2010