martedì 5 maggio 2009

Come sempre la "colpa" è della sinistra...

BERLUSCONI DA VESPA:
VERONICA CADUTA IN TRAPPOLA
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(di Milena Di Mauro) - Fonte ANSA
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ROMA - "Adesso parlo io". La scritta che campeggia a caratteri cubitali nello studio di 'Porta a Porta' la dice lunga sulle intenzioni di Silvio Berlusconi. Il premier, seduto sulla poltroncina bianca del salotto di Bruno Vespa, è pronto a sciorinare il suo privato, a dare spiegazioni sulla sua grave crisi matrimoniale a milioni di italiani (e certamente anche alla Chiesa, che oggi scende in campo richiamando alla "sobrieta"), a rilanciare la palla nel giardino di Villa Visconti a Macherio, dove risiede sua moglie Veronica, alla quale chiede di riconoscere il suo errore. Il premier non pronuncia mai la parola 'divorzio', come invece ha fatto sua moglie, parlando a giornali ed agenzie di stampa. Lui parla di "una storia che è finita o che sta per finire", grazie ad un "tranello mediatico" ordito dalla sinistra. Berlusconi chiede che il sipario si chiuda sulla sua vicenda privata. Ma intanto sceglie la tv, il mezzo più diretto, per entrare nelle case di tutti e offrire di sé l'immagine di uomo addolorato per la rottura, padre "straordinario ed amatissimo", nonno tenerissimo, vittima sgomenta delle falsità della sinistra e delle sue "gazzette", premier calunniato da avversari politici invidiosi della sua popolarità ormai al 75%. E dagli schermi tv, Berlusconi indica le sue condizioni per una ricucitura in extremis, anzitutto che questa tenga conto del suo ruolo pubblico di premier. "Credo che chi è incaricato di una funzione pubblica come il presidente del Consiglio - apre uno spiraglio - possa accettare la continuazione di un rapporto soltanto se si chiarisce che due situazioni false hanno generato un certo comportamento e se si dichiara pubblicamente di essere caduti in errore".

"E' la mia posizione", dice il Cavaliere con una ultima chiamata alla moglie, perché eventualmente ponga rimedio "all'errore" con pubbliche scuse. L'attenuante per lei sarebbe quella di essere caduta in una duplice "trappola mediatica" montata dalla sinistra, di aver creduto alla doppia bufala delle veline candidate e del torbido retroscena giornalistico sulla partecipazione del marito alla festa per i diciotto anni di Noemi, la fanciulla napoletana che chiama Berlusconi 'papi'. "Due situazioni assolutamente false, contrarie al vero, che hanno generato certi comportamenti. E' una menzogna che io frequenti delle minorenni", giustifica la consorte il premier, dicendo di volerle "un mare di bene". "E anche ai miei ragazzi voglio il bene più totale, sono per loro un padre straordinario ed amatissimo e mi dispiace siano stati portati in mezzo", aggiunge rivelando di aver parlato con Luigi ed Eleonora (che non ricorderebbero di aver mai festeggiato i loro 18 anni) e con Barbara (che invece, dice, ebbe in dono dal padre una fantastica festa a sorpresa in maschere veneziane del '700 a Las Vegas). Parole tenere, quelle che Berlusconi riserva alla moglie: ''Quando vedo come fa la nonna, il mio dolore cresce". E a Bruno Vespa, che chiede se sia possibile tornare a fare i nonni in due: "Non sa quanto è bello farlo in due. Ma non mi faccia parlare di cose private...". Durissimo invece il premier è con la sinistra "che con le sue gazzette continua con pervicacia ad attaccare il presidente del Consiglio. E oggi continua a farlo dicendo che sono false le foto del compleanno di Noemi, dove io sono arrivato con otto macchine di scorta e mi sono fatto fotografare a tutti i tavoli, con l'equipe in cucina, con camerieri e proprietari". "Basterebbe mandare un giornalista a verificare - si infervora - invece la sinistra continua con la assurda e pervicace volontà di attaccare con falsità un avversario politico. Una cosa che sgomenta".

Tutte cose che, Berlusconi ne è convinto, non riusciranno a scalfire il consenso che ha saputo costruirsi nel Paese. Neppure quello dei credenti. "Perderò la simpatia dei cattolici? Non credo. Quando tutti conosceranno la realtà - assicura - non potranno che prendere atto che non c'é stata nessuna attività negativa del Pdl e, nell'altro caso, c'é stato un atto di amicizia che non aveva nulla di scandaloso. Una volta che la realtà sarà chiarita ci sarà un aumento della considerazione, già grande, e un miglioramento dei rapporti con il Vaticano che non ha mai avuto delle relazioni così con un governo italiano".

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