venerdì 18 luglio 2008

De Magistris: Punito perchè ho fatto il mio dovere !

Due notizie ANSA, ma tratte dal sito di "Ammazzatecitutti", che ci fanno capire come funziona oggi l'Italia... (e non commento oltre perchè non c'è nient'altro da aggiungere) ...


(ANSA) - ROMA, 14 LUG - Il ricorso del Pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, e' inammissibile perche' presentato fuori dai termini previsti. Le Sezioni unite della Corte di Cassazione hanno confermato, quindi, il provvedimento disciplinare del Csm che aveva disposto il trasferimento di funzioni e sede. Il provvedimento riguardava alcune violazioni durante la conduzione delle inchieste Why Not, Poseidone, e Toghe Lucane. Anche il ministro della Giustizia aveva fatto ricorso contro la sentenza del Csm per la fuga di notizie e i rapporti con la stampa che avrebbe avuto De Magistris e che per il Csm non erano censurabili mentre per il Ministero erano condotte da punire. Il ricorso del Ministero e' stato anch'esso dichiarato inammissibile per le stesse motivazioni, cioe' perche' presentato ritardo. Secondo la Cassazione, infatti: 'il ricorso per Cassazione contro le sentenze della sezione disciplinare del Csm, che a norma dell'articolo 24 d.lgf. n.109/06 va proposto nei termini e con le forme previste dal codice di procedura penale, deve essere presentato e fatto pervenire mediante telegramma con lettera raccomandata alla segreteria della sezione disciplinare, nel termine di 30 giorni'. Se il caso e' particolarmente complesso, si puo' indicare un termine piu' lungo, ma non era il caso di De Magistris, ne' del ministero. (ANSA)


(ANSA) - CATANZARO, 14 LUG - Luigi De Magistris dovrà lasciare Catanzaro ed il suo posto di pubblico ministero. A mettere la parola fine su una vicenda che si trascina da mesi sono state le Sezioni Unite della Cassazione. I giudici hanno dichiarato inammissibili, perchè presentati fuori dai termini, i ricorsi di De Magistris e dal ministero della Giustizia, rendendo esecutiva la sentenza della Sezione disciplinare del Csm che aveva deciso, a gennaio, la sanzione della censura ed il trasferimento di sede e di funzioni per il magistrato. Trasferimento che, con ogni probabilità, avverrà concretamente a settembre. De Magistris ha voluto riflettere un pò prima di parlare, poi nel pomeriggio ha commentato con l'ANSA la vicenda: «sono orgoglioso e fiero di appartenere a quella magistratura che viene punita perchè fa il proprio dovere e porta ossequio alla costituzione repubblicana». A suo avviso, dichiarando l'inammissibilità dei ricorsi, la Cassazione non è voluta entrare nel merito di una vicenda «che pretendeva, per chi ha a cuore la giustizia, ben altro intervento giudiziario». Il magistrato ha usato anche il sarcasmo: «spero di potere ottenere copia del provvedimento in modo da incorniciarlo nel mio ufficio insieme alla sentenza del Csm, in modo da spiegare a tutti quelli che me lo chiederanno che esistono due magistrature: una che lavora con sacrificio ed abnegazione, che pratica l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e che non piega la schiena di fronte a niente; un'altra che punisce proprio quei magistrati che individuano le deviazioni criminali all'interno delle istituzioni, magistratura compresa, e che pagano un prezzo proprio per questo». Ma non è stato sarcastico, De Magistris, quando ha ribadito la sua determinazione, la sua volontà ed il suo coraggio «nel continuare a lavorare, anche da giudice, e nel contribuire ad individuare le collusioni, soprattutto interne alla magistratura, che contribuiscono, in Calabria e non solo, a consolidare le deviazioni criminali interne alle istituzioni costituendo, altresì, linfa fondamentale per la criminalità organizzata dei cosiddetti colletti bianchi». De Magistris ha bollato il processo disciplinare a suo carico come «un pessimo episodio per le sorti dell'indipendenza e l'autonomia della magistratura», ma nonostante questo si è detto ottimista, convinto che «verità e giustizia verranno affermate anche se il costo di esse sarà per me molto alto». «Sono vicino - ha concluso De Magistris - a tutti coloro che ogni giorno in Calabria lottano per i diritti e la legalità e li invito a non mollare mai e a contrastate con le regole dello stato di diritto la criminalità di ogni tipo che soffoca una così bella regione». (ANSA)

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